Come in cielo, così in terra.
Se Nut ospitava in se le costellazioni, le donne-terra di Cassandra accolgono geografie sempre diverse, mappe da leggere, conoscere, esplorare e rispettare.
Confini. Ciò che è dentro e ciò che è fuori.
Territori fragili, che non è necessario razziare, depredare, perché generosi per natura.
Orografie interiori in cui essere ospiti, con il silenzio ossequioso che presuppone l'ingresso al sancta sanctorum di una vita.
Ma che mai diventi un silenzio omertoso,
quel volgere lo sguardo altrove per non difendere una violazione.
Massimo Squillario